Mentre non si vede ancora la fine, dopo oltre tre mesi dall’inizio, della guerra in Ucraina, si inizia a parlare di ricostruzione, A questo proposito, ieri, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha incontrato ieri a Kiev Howard Buffett, filantropo e figlio del noto uomo d’affari Warren Buffett, investitore miliardario tra gli uomini più ricchi del mondo.
Durante l’incontro, come ha spiegato il leader ucraino su Twitter, si è parlato di ricostruzione: “Abbiamo discusso dell’assistenza che sarebbe preziosa per il nostro Stato”, ha scritto su Twitter, aggiungendo che l’attenzione si è concentrata su due progetti, ovvero il ripristino del sistema di distribuzione dell’acqua nella città di Odessa e sul sostegno agli sfollati.
Chi è Howard Buffett
Howard Buffett è attualmente direttore di Berkshire Hathaway, il conglomerato fondato da suo padre, ed è CEO della Howard G. Buffett Foundation, tra gli enti di beneficienza più grandi degli Stati Uniti. La fondazione, che a fine 2020 dichiarava un patrimonio di 529 milioni di dollari, indica come priorità la sicurezza alimentare globale, la mitigazione dei conflitti e la sicurezza pubblica.
Buffett, fa parte inoltre parte di diversi consigli aziendali ed è attivo in molte fondazioni e enti di beneficenza. Nel 2017 ha anche prestato giuramento come sceriffo ad interim della contea di Macon, Illinois.
I costi della ricostruzione
A circa tre mesi e mezzo dall’inizio della guerra, gli economisti provano a fare calcoli e proiezioni sui costi della ricostruzione in Ucraina. Secondo il Centre for economic policy research (Cepr), la spesa dovrebbe aggirarsi tra i 220 a 540 miliardi di euro. Una stima analoga a quella fatta dal governo ucraino. Si parla di una sorta di Piano Marshall per l’Ucraina, in cui l’Ue giocherebbe un ruolo di proprio piano. Lo ha confermato ieri la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, intervenuta questa mattina in Vaticano alla conferenza dedicata al tema “Reconstructing the Future for People and Planet”, spiegando che l’Unione europea ha il “dovere morale” di partecipare finanziariamente alla ricostruzione dell’Ucraina, e lo farà suggerendo criteri di sostenibilità ambiental.
“Non ci sono parole per la distruzione prodotta da questa guerra atroce”, ha detto Von der Leyen: “Cominceremo a ricostruire l’Ucraina e questo non è solo nell’interesse dell’Europa ma è nostro dovere morale di dare un forte contributo alla ricostruione. Tutti dovranno contribuire, le istituzioni finanziarie, ma noi abbiamo il dovere morale di ricostruire. Ne ho parlato con (il presidente ucraino, ndr.) Zelensky, ci saranno iniziative per il finanziamento, un Piano Marshall per l’Ucraina, per il coordinamento, ma – ha proseguito la presidente dell’esecutivo Ue – ciò che è più importante, pensando alle case distrutte, alle macerie, è che ricostruiremo l’Ucraina, ma dovremo farlo in un modo migliore. Io sarà la responsabile per i soldi, e per le riforme legate agli investimenti, e la ricostruzione sarà di spettanza degli ucraini, loro decideranno come ricostruire, ma già ora chiedono consigli. Non bisogna ricadere in vecchie strutture. Se investimao milioni e milioni, che peraltro apriranno la strada per l’ingresso nell’Ue, dobbiamo farlo nel modo migliore, e questi sono i principi del New European Bauhaus”, l’iniziativa presentata dalla stessa Von der Leyen tesa ad una politica urbanistica e architettonica sostenibile per l’ambiente.