Dopo la grande ritirata da parte di colossi come Visa, Mastercard e PayPal, si fa sempre più cupo il futuro di Libra, la criptovaluta annunciata da Facebook il cui lancio avverrà a metà 2020.
Un’audizione controversa difronte al parlamento Usa
Il numero uno del social network, Mark Zuckerberg, nel corso di un’audizione alla commissione servizi finanziaria della Camera ha affermato che il progetto Libra diventa “complesso e rischioso”, definendo “datata” l’infrastruttura finanziaria americana, ammettendo che Menlo Park “non è il messaggero ideale per Libra”.
Il riferimento di Zuckerberg è alle difficoltà insorte in termini di reputazione per il social network coinvolto nello scandalo Cambridge Analytica e da ultimo allo sfruttamento online dei bambini.
Il presidente della commissione, Maxine Waters, accusa Facebook si essere un “imponente tentativo di soppressione del voto a portata di click”. Waters poi a Zuckerberg contesta:
“Lei afferma di promuovere la libertà di espressione, ma questo non suona come la verità. Forse ritiene di essere al di sopra della legge”.
Rispondendo ai deputati, Zuckerberg ha poi smentito che il 50% delle valute del paniere che costituiranno i beni cui ancorare la criptovaluta saranno dollari, ma al tempo stesso ha avvertito:
“Credo però che se l’America non guiderà queste nuove tecnologie, come la possibilità di inviare soldi attraverso i sistemi di messaggistica, qualcuno lo farà al posto nostro e perderemo la leadership del settore”.
Alla fine Zuckerberg ha poi ammesso che non ha idea se il progetto Libra funzionerà, precisando che il lancio non avverrà senza un’approvazione delle autorità americane di regolamentazione.
“Facebook non farà parte del lancio del sistema di pagamento Libra – un’associazione fondata da 21 società e nonprofit – in nessuna parte del mondo, senza l’approvazione di tutti i regolatori statunitensi.
E sosteniamo il ritardo di Libra fino a quando non saranno affrontate tutte le preoccupazioni dei regolatori statunitensi (…) La politica monetaria è di competenza delle banche centrali, non di Libra. L’associazione Libra non ha intenzione di competere con le valute sovrane o di entrare nell’arena della politica monetaria”.