Economia

Zuckerberg come Gates: via da Facebook per darsi alla filantropia

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Mark Zuckerberg potrebbe seguire le orme di Bill Gates: così come fece il fondatore dei di Microsoft, anche il patron di Facebook potrebbe lasciare le redini del colosso dei social media per dedicarsi a progetti di filantropia.

È la previsione di Robert Cringely, giornalista, esperto di tecnologia, che, dalle colonne del suo blog, spiega così la sua teoria:

“Se il 2020 è stato un anno di eccessi per i social media, alimentati da Trump e dal Covid-19, il 2021 vedrà grandi cambiamenti. In particolare grandi società di internet saranno soggette a un maggiore controllo normativo in tutto il mondo. In particolare, lo saranno Facebook e Google.
Nel 2021 Facebook sarà regolata come mai prima. Sarà un anno difficile soprattutto per Mark Zuckerberg. E anche se non mi aspetto che Zuckerberg abbandoni il suo lavoro di amministratore delegato quest’anno, alla fine lo farà, semplicemente perché non è più divertente come una volta. Potrebbe fare un passo indietro nel 2022”.

D’altronde, spiega ancora Cringely nel suo blog.

“Molte tecniche di management usate da FB sono né più né meno che emulazione dei comportamenti adottati da una piccola lista di mentori e modelli di riferimento. Il problema è che Zuckerberg sta iniziando ad esaurire la lista di persone che hanno dovuto affrontare problemi anche solo lontanamente vicini a quelli che Facebook ha incontrato e continuerà ad incontrare”.

Zuckenberg: 2021 sarà un anno nero per Facebook

Per Zuckerberg quello appena iniziato rischia di essere un anno “nero“. Lo dimostra il fatto che i nodi sulla questione della privacy stanno venendo al pettine.

Il primo duro colpo verso Facebook è stato inflitto da Apple, che con iOS14, la versione del sistema operativo degli iPhone in arrivo a primavera, prevede che saranno gli utenti a controllare e autorizzare l’accesso ai dati personali da parte delle app.

Per Zuckerberg, che ha basato il suo impero sulla profilazione degli utenti, si tratta di doccia gelata. Che rischia di pesare come un macigno sui conti del gruppo.

“E così il 2021 vedrà Facebook colpito e pungolato, tassato e regolamentato e forse anche distrutto. Anche Google lo sarà, ma Facebook è francamente meno essenziale e più vulnerabile. Il modo in cui Zuckerberg risponderà sarà il punto in cui traccerà il suo percorso manageriale. Comunque vada, ci vorrà un pedaggio, e anche Zuck alla fine deciderà che è meglio diventare un filantropo e trovare un nuovo modo per cambiare il mondo. Anche se probabilmente non fino al 2022” conclude Cringely.